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In onda con Douglas

9 gennaio 2014

di: Douglas
Fonte: blogtalkradio.com
Transcript di: Predec
Tradotto da: Francesca
Redatto da: Marcy
Intervista audio

D: Eccoci, ciao a tutti benvenuti su  On Air with Douglas. Io sono il vostro conduttore, Doug. Oggi è Giovedì 9 Gennaio. E’ il nostro secondo show quest’anno; e siamo quasi arrivati allo show numero 300.  E quale modo migliore di celebrare che avere fantastici ospiti qui stasera?

Prima di tutto, voglio ringraziare tutte le persone che stanno twittando come pazzi per il programma Thirst Kickstarter. Ci stiamo lavorando molto; mancano 48 ore, e se andate su "Thirstfilm.com" e cliccate su "Kickstarter," potete donare ciò che avete. Un dollaro, dieci dollari, novanta dollari, qualsiasi somma possiate donare. Vogliamo provare a raggiungere la quota nelle prossime 48 ore.

Ora senza più aspettare, presentiamo gli ospiti dello show di oggi.  Abbiamo la regista, Rachel McDonald. Benvenuta, Rachel.

R: Salve. Grazie, Doug, grazie per l’invito.

D: Figurati, nessun problema. Come stai oggi?

R: Bene; siamo felici di essere qui, e grazie per la grande promozione del nostro Kickstarter.

D: Oh, nessun problema. Ce la faremo. Farò tutto il possibile, andrò anche per strada a vendere il mio corpo. Farò quanto necessario.

R: (Ride)

D: (Incomprensibile)

R: Non c’è bisogno di tanto...

D: Mi darebbero solo un dollaro e novantanove, per cui tutto okay.

R: (Ride)

D: E poi abbiamo con noi le due stars di Thirst. Abbiamo Josh Pence. Benvenuto, Josh.

J: Ciao. Grazie mille per l’invito.

D: Nessun problema. Grazie a voi per essere qui. Grazie a tutti per aver reso possibile coordinare tutto questo.
E, ovviamente, il solo e unico Gale Harold. Benvenuto, Gale.

Gale: Ciao, come stai, Douglas? Grazie per l’invito. Siamo felici di essere qui. (Tutto questo detto con 'accento d’alta classe,' che fa ridere tutti)

D: (Ridendo) Prego. Grazie per l’accento. E’ fantastico. Uh...

R: Lui parla davvero così.

D: Oh, davvero?

Gale: Se posso dire qualche parola, la dico in modo diverso ogni volta. Non posso farci nulla (Ora parla con un altro accento, simile a quello di Forrest Gump).

D: (Ride mentre Josh dice qualcosa in background sul fatto che Gale è divertente.) Mi adeguo allora; ti lascerò essere tutto ciò che vuoi.  Rachel, per le persone all’ascolto che non hanno familiarità con il progetto, ed il film, e per tutti quelli che ci ascoltano, parlaci del film e di come è iniziato tutto.

R: Certamente. Sì. Thirst è un cortometraggio – lo chiamiamo favola moderna – ed è la storia di un giovane uomo, interpretato Josh Pence, Billy, che sta lottando, lottando con le sue non (?) dipendenze e con le sue emozioni. Trova un lavoro temporaneo in un bar derelitto. E si deve confrontare con un potenziale futuro molto preoccupante. Credo che il film adotti un approccio non convenzionale nel raccontare una storia di dipendenza e, senza rivelare troppo dato che si tratta di un corto, è un film di 25 minuti, ci mostra il dolore delle persone, il dolore e la perdita di ogni speranza che piaga le vite afflitte da dipendenza.  Sì, con il, abbiamo alcune performances davvero incredibili dateci da questo spettacolare cast come credo tu possa immaginare, e hanno dato tanto per aiutarci a raccontare questa storia potente. Ecco...questo è un piccolo assaggio.

D: Oh. Okay. Bene, come, sai, siete riusciti ad assemblare il cast per questo progetto, avete sia Josh che Gale, ed altri, ed avete anche Melanie Griffith, che non vedo da molto tempo. Come è arrivata lei a far parte del progetto?

R: Sì!  Uh, bè, abbiamo avuto un’incredibile direttore del casting. Anya Hare (?), che ha fatto un lavoro fantastico nel mandare il copione al cast.  Eravamo molto interessati a tutti, e abbiamo avuto la fortuna di riuscire a inserire nel cast tutti coloro che avevamo in mente per i vari ruoli, siamo stati molto fortunati. Per quanto riguarda Melanie, Anya le ha fatto avere il copione tramite il suo agente, e ci ha sorpreso molto il fatto che abbia risposto così velocemente.  Ha letto il copione in un paio di giorni, e venuta ad incontrarci, me e lo scrittore, le abbiamo parlato del progetto, di quanto significasse per noi, e lei è saltata subito sulla nostra barca.  E, um, questo è quanto è successo con tutti gli altri.  Credo che il copione – scritto meravigliosamente da Michael Albanese – abbia colpito tante persone. Ed è così che abbiamo creato il nostro cast.

D: Oh, Okay. Uh, sono davvero eccitato, perché avete appena fatto uscire il trailer, credo fosse la settimana scorsa, per cui, uh, ora abbiamo visto un po’ di ciò che possiamo aspettarci, e dici che è un corto di 25 minuti...Detto questo, ed una volta che avrete tutti i fondi, sai quand’è che noi fans potremo vederlo?

R: Uh, bè, vogliamo presentarlo nel circuito dei festival. Per cui speriamo che potrete tutti vederlo in un film festival molto presto. Non so ancora quale, sai...ma spero per l’estate.

D: Sarebbe fantastico. Bè, se sarà dalle parti di LA, verrò di sicuro ad offrire il mio supporto e a vedere il film perché sarà fantastico...

R: Grande. Faremo degli screenings intorno a Los Angeles e New York.  Per cui ti terremo informato.

D: Perfetto; favoloso. Uh, parlami un pò, senza, cioè senza rivelare troppo, ma parlami un po’ del tuo personaggio, Josh. Chi pensi che sia il tuo personaggio?

J: Uh. Certo. Um, scusa, aspetta un secondo, sto lasciando il mio cane (ride).  Mi scuso; devo andare all’ aereoporto (ride ancora). Uh, okay.  Vivo la vita.  Um, Billy è qualcuno che credo sia immerso nella sua, nei suoi guai diciamo.  Lui è, sai, sta annegando nella sua dipendenza, ma c’è di più. Penso che spesso la dipendenza sia una malattia, molte dipendenze sono malattie. E’ uno dei fattori che ci fanno capire che la cosa và affrontata, e lui più o meno (incomprensibile) taglia dal mondo, e, sai, credo che quando ti avvicini ad un personaggio del genere, per me, sai, devi andare a ricercare nelle tue proprie esperienza. Ed io ogni tanto tendo ad isolarmi dal mondo, ma credo che Billy sia ad un punto della sua vita nel quale ha bisogno di una comunità. E cerca davvero, davvero disperatamente di trovare qualcuno con cui stabilire una connessione, e credo sia, sai, lui arriva in questo bar perché ha bisogno di lavoro e di cose pratiche, ma quando lo vedi in quel contesto, e in quella atmosfera, vedi che ha bisogno di connettersi alla gente, lo vedi attraverso le sue interazioni col personaggio di Melanie e con quello di Gale e in entrambi i casi vedi che lui giudica le persone che lo circondano.  Non crede di essere come loro, e, sai,  lui li guarda dall’alto in basso. C’è una scena molto interessante che io e Gale abbiamo insieme e, sai, è stato divertente girarla e lavorarci insieme. Voglio dire, tutto è successo molto velocemente per me. Sono entrato nel cast quattro giorni prima di inziare le riprese, per cui le mie interazioni sono state minime.  Ma ho avuto il piacere di sedermi con Gale e con Melanie e di poterli conoscere, ed è stata una cosa meravigliosa.

D: Hm.. Uh, okay.  Uh...

R: Volevo aggiungere velocemente una cosa a ciò che ha detto Josh, se posso. Accanto alla sua relazione con i clienti del bar, c’è anche la bellissima relazione che nasce tra il suo personaggio e quello di Melanie e che conferisce più empatia, uh, e che si sviluppa durante il film.

D: Um, sì, si percepisce anche nel trailer; c’è un piccolo scorcio...

R: Già

D: ...del legame che hanno.

R: Sì, hanno una chimica magnifica sullo shermo. E’ incredibile.

D: Già...

J: Uh, non sai mai cosa accadrà fino al giorno in cui giri, e so che tutti lo sperimentiamo sia davanti che dietro la telecamera. Le cose succedono e basta, e credo che io e lei abbiamo trovato una connessione sia sullo schermo che fuori, come attori e come persone, e credo si percepisca in questa relazione che va oltre il bisogno fisico, sai, c’è una profonda unione di emozioni, ed è interessante guardare come si sviluppa. Onestamente, sarebbe bello esplorarla di più.

D: Sì. Bè io decisamente non vedo l’ora di vederlo. Mi ricordo che tu hai fatto parte di “The social network”, ma non abbiamo visto molto il tuo viso.

J: Uh, huh.  Sì, sono l’uomo dietro la maschera. Sì.

D: (Ride) L’uomo dietro la maschera. Bè sarà bello avere , uh, una diversa visione di te. Ora, uh, Gale. Parlaci del tuo personaggio in Thirst.

Gale: Il mio personaggio, John, entra nel bar dove lavora Billy, e sembra essere, forse è un cliente regolare, o qualcuno che ha un interesse diverso dal bere in quella stanza.  E’ così che lo vedo. Uh, voglio dire come strumento, lui ha un importante effetto.  Ed è questo che mi ha eccitato di ciò che ha scritto Michael, perché penso che tutti, (non si capisce) famiglia o amici, sa quanto è facile perdersi, arrivare ad un punto in cui ti perdi. E guardare, sai, come diceva Josh quando parlava del bisognno di connettersi. Un giovane uomo, che cerca di trovare un posto, e il bello di questa ottima sceneggiatura, è che il posto che trova, il posto che potrebbe essere la sua via d’uscita è nel bel mezzo di un luogo in cui non dovrebbe trovarsi, dico teoricamente. E l’idea è che cerca di connettersi mentre internamente si separa da ciò che accade intorno a lui.  Um, John, il mio personaggio, è una specie – come definirlo? E’ una specie di, um, una specie di contrappunto filosofico. E non sei sicuro di sapere perché dice ciò che dice. Le cose che dice vanno dritte al punto; sembrano molto dirette, è quasi come se sapesse qualcosa in più su Billy...

R: E’ un messagero.

Gale: E’ un messagero; sì, è una sorta di, è un Eagle of Death Metal.  No, non lo è. Uh..

R: (Ride )

Gale: Lui, uh, dice cose, dice cose che sembrano provenire da una, uh, prospettiva speciale.  E confronta Billy in una specie (non si capisce) modo e le sue reazioni, cose molto neutrali che dice Billy. Come mai lui risponde così?  Per me, è affascinante, perché è come se parlasse Greco, sai, è una specie di coro greco, dice cose che non hanno senso, ma il senso lo hanno, precedono e seguono il momento. C’è grande confronto.  Non so, sarà uno spacciatore?  E’ un agente della DAA? Chi lo sa cosa ci fa lì?  E’ così che lo vedo.

R: Sì, parla a Billy in modo molto profetico, e il modo in cui si sviluppa fra di loro è molto, molto interessante.

J: Già, è (non si capisce), anche, perché è, credo che Billy si proietti su di lui, sin dall’inizio. E quando iniziano ad interagire lui è tipo, capisce che il personaggio di Gale non è come gli altri clienti del bar, e cerca di salvare questo rapporto, è come se loro fossero gli unici ad essere normali, circondati da gente bizzarra, lui è davvero svelto – il personaggio di Gale – nel far capire che, um, sai, è tipo, bè, sai, si mette in sintonia con Billy immediatamente. Del tipo, bè, cosa sei, sei normale? Veramente?  Siamo tutti qui per un motivo. E credo sia per questo che Billy capisce che, sai, per lui è come una specie di risveglio, e capisce di essere lì per un motivo.  Penso che lo apra all’esperienza, a sperimentare quel capitolo della sua vita per intero, e da lì lui inizia a cambiare.

D: Non vedo l’ora di vedere il prodotto finale. Tanta gente sta twittando, sapete, ci mandano domande e cose simili. Voglio leggere un paio di domande.  Una per te, Rachel. Quale pensi sia il significato più profondo della parola 'thirst?'

R: Scusa. Scusa ho avuto un’interferenza; non ho sentito. Puoi ripeter per favore? Penso che Gale abbia starnutito, o si sia soffiato il naso... (non si capisce)

Gale: Salute.

J: Gesundheidt.

R: Qual è la mia interpretazione della parola 'thirst?'

D: Sì.  

R: Um, molto interessante.  Thirst  - il titolo del film - è, sì è molto evoluto nello scorso anno, e credo significhi molte cose, specialmente se riferito ad una dipendenza.  Um, è un bisogno di qualcosa, una necessità, credi di aver bisogno di provare qualcosa che ti faccia dimenticare qualcos’altro, quel tipo di sete. Il titolo è venuto, è ispirato ad una canzone di un mio amico che ora non c’è più da due anni. Um, Evan Bliss.  Ha scritto una canzone intitolata "Thirsty."  Tratta di dipendenza.  E’ bellissima.  Ascoltavo la canzone mentre discutevamo su che titolo dare al corto, e mi è sembrata davvero appropriata.

D: Chi è l’autore?

R: Si chiama Evan Bliss.  B-L-I-S-S.

D: E si trova su I-Tunes così i fans possono ascoltarla?

R: Sì.

D: Okay.

R: E’ su I-Tunes. Cercatela lì.

D: Cercatela davvero. 
Okay, la domanda veniva da @evynineseconds. Volevo dirvi ragazzi che sono due anni che ho questo show. Ho ospitato quasi 300 diverse celebrità provenienti da tutti i generi, ma questa trasmissione è quella con il pubblico più internazionale. Ci sono persone che ci ascoltano dalla Finlandia, Grecia, Spagna, Portogallo, Italia, Canada, Galles, e persino Australia, e Messico. E ovviamente, Stati Uniti.

J: Wow.

R: Wow, è fantastico.

D: La gente si è alzata presto, o andrà a dormire tardi, hanno messo un allarme. Sono tutti molto eccitati.

R: Grazie perché ci state ascoltando!

J: Sì, grazie per esservi collegati.

D: Per cui, sapete, mi sento sopraffatto; non ho mai avuto ascoltatori così differenti.  Sapete, di solito ci seguono solo dagli States. Per cui grazie per l’ascolto.  Um, vediamo cosa c’è ora.

J: Uh, se posso dire una cosa a riguardo. Credo questa sia la prova di quanto l’argomento che trattiamo sia universale.
Sai, ci sono dei bisogni umani di base che transcendono il linguaggio, e (incomprensibile). Questa sete, il bisogno di connettersi alla gente ed i temi della dipendenza e della solitudine, le cose che questi personaggi affrontano sono comuni a tutti indipendentemente dal loro paese d’origine.  E’ interessante, sai?

D: Sì, è una cosa triste; ho persone affette da dipendenza nella mia famiglia. Non sono io, ma membri della mia famiglia, per cui sono in contatto con essa da quasi 40 anni ormai. Credo che tutti possano essere, come hai detto, vicinissimi a qualcuno con una tale esperienza, per cui sono certa che l’argomento tocchi molte persone.

J: Sì, e credo che per me, come attore, cantastorie, e probabilmente è lo stesso per Rachel e Gale – non posso parlare anche per voi – credo che molti di noi facciano, che parte della bellezza di un film è che si connette con il pubblico, ci fa condividere esperienze con le persone e ci avvicina.  E non ti senti più perso.

D: Continua, Rachel.

R: Assolutamente. Penso la stessa cosa, e per continuare ciò che dicevi, Douglas, abbiamo sperimentato le stesse cose con la nostra crew – in questo film abbiamo incredibili cast e crew – e non riuscivo a credere quanta gente veniva da me, membri della crew, e andavano dal cast a dire, cioè, che avevano una storia personale simile. Che avevano un familiare o un amico affetto da dipendenza, e, um, che il copione li toccava da vicino. E’ bellissimo lavorare su un progetto in cui tutti credono nell’importanza della storia che raccontiamo.  Ho pensato fosse fantastico. Uh, magari fantastico non è la parola adatta, perché l’argomento è molto triste. Ma è fantastico lavorare tutti insieme per raccontare una storia di cui si dovrebbe parlare più spesso.

D: Già. Decisamente. Uh, un’altra domanda da Twitter. Per tutti voi.  Dato che il film tratta della condizione umana,  quali sono i vostri estremi? Domanda di Elaine.
(Qualcuno parla in background)

D: Non sono sicuro di cosa significhi. L’ho letta ma non sono sicuro..

R: Scusa.

D: Sì… Dato che il film tratta della condizione umana, quali sono i vostri estremi? Non sono sicuro...

J: Noi o i nostri personaggi...?

D: I personaggi credo.

J: Penso che uno degli estremi, tornando alla domanda precedente, riguardo al titolo, penso sia connessa a questa, voglio dire la sete per me è un bisogno, qualcosa che vuoi, ma viene da, da una bocca asciutta e arida. Mancanza di vita.  Essere alla fine di quell’estremo significa vivere nell’assenza di sostanza, acqua liquida, vita. In un certo senso è interessante per me, guardate Billy. Lui ha così tanta sete da un lato.  E dall’altro sta quasi annegando. E si trova sul precipizio fra la vita e la morte.  Si sta confrontando con la propria mortalità, ma dall’altro alto, c’è una sorta di natura dualistica che lo porta a voler vivere così tanto, sai, c’è l’estremo di voler finire la propria vita, e all’altro estremo c’è il sentirsi, (incomprensibile) profondo, bruciante bisogno di vivere. Capisci? E’ molto, è davvero, capisci? Credo che la vita sia questo. Cercare di trovare – bè è quello che faccio io per lo meno - invecchiando, una terra di mezzo, più moderata. Ma a questo punto della vita, come molti di noi, ci confrontiamo con degli estremi. 
Andiamo dalla secca all’annegamento nel giro di un minuto. E anche nel mezzo di tutto ciò.

D: Asolutamente. Ottima risposta. E la stessa ragazza ha appena chiesto qualcos’altro, ed è per Gale. Chiedi a Gale come và la sua scrittura, dato che sta lavorando a screenplays.  Mi chiedevo come andava e digli che ci manca molto.

R e Gale: ( ridono)

Gale: Uh, anche loro mi mancano.  Per me – per quanto riguarda questo progetto – e la scrittura, um, credo che aver conosciuto Michael, um.  Ci siamo incontrati qualche anno fa in una situazione simile (ride) a quella che c’è nel copione. E lascerò che sia il tempo a rivelarla. Ma lavorando sull’idea che il titolo del film alza la sete, come diceva Josh, sai?  Devi trovare la tua aria, ma ti serve anche altro, e prendi ciò che ti serve, o che credi ti serva.  E invece peggiora le cose. C’è una metafora molto semplice. Ti svegli dopo una sbornia, capito? Il tuo corpo ha perso l’abilità di rigenerarsi, perché c’è alcohol nel tuo sangue, e l’aria passa dentro e fuori di te. Um, e qui si ritorna alla domanda sugli estremi.  Mi piace pensare che parte di ciò che John sta facendo, um, fa capire a Billy che una volta raggiunto un certo stato, potresti potenzialmente rimanerci per sempre. E, puoi aver sete di qualcosa che ti faccia dimenticare i tuoi problemi, ed è ironico.  Magari sei solo, o miserabile, o triste, o puoi avere il cuore spezzato, e cerchi qualcosa che ti faccia stare meglio.  Ma rischi di sostituire qualcosa che non va bene con qualcos’altro che ti fa stare anche peggio.  Ma una volta che sei al volante non puoi più fermarti.  Ed in un modo strano, John è una specie, è um, in modo grossolano, è tipo (incomprensibile) sbaglia capendo i propri sbagli. Um, e per quanto riguarda la scrittura...devi trovare il modo di farlo trasparire, sai?  In realtà, Michael lo fa capire chiaramente.  E, dato che è un corto, è minimalista, e deve essere economico. Ma lui ha intrappolato Billy in un posto che, non importa da che parte provi a girarsi, lo trattiene sempre più dov’è e in ciò che fà. Lo spinge in direzioni molto estreme. E la scrittura, per me è eccitante trovarmici accanto e mi completa. E resta con te anche quando ti svegli una mattina dopo due settimane, e stai avendo (incomprensibile ) le conversazioni che il tuo personaggio ha avuto, e all’improvviso il concetto diventa rilevante in ciò che stai vivendo, tornando a ciò che diceva Josh. Sai, siamo qui a raccontare storie. Ma dobbiamo dire la verità, e condividere qualcosa.  Siamo quasi oracoli.  Non so se questo risponde alla domanda, ma...

D: Sì. Sono sicuro di sì. Rachel, volevi aggiungere qualcosa? Mi sembrava avessi iniziato a dire qualcosa...

R: Oh, no, no, no.

D: Okay. Un’altra domanda per Harold. Gale Harold. Chiede, ti spiace chiedere a Gale se fa altro nel modo dell’arte, tipo dipingere o disegnare, o qualunque cosa che abbia a che fare con le arti?

R: (sghignazza)

Gale: Connesso con cosa? Scusa?

D: Con le arti? Tutto, lei parlava di dipingere, disegnare, connesso con l’arte?

Gale: Um, brucio libri.

D: (Ride)

R: (Ride)

Gale: No, no, non è vero. Um, io, uh, ho studiato fotografia e (incomprensibile) ed ho passato molto tempo a sviluppare. Non lo faccio più.  Um...

R: Aerei di carta.

D: Aerei di carta...

R: Già.

Gale: Aerei di carta pieni di lamette, gettati giù da piccoli edifici.

(Gli altri ridono)

Gale: No. Uh, sì, sono un fan. Osservo lo stile artistico tradizionale e non.  E non ti dirò cos’è, ma, uh, non creo troppo, a parte cercare di essere, uh, un performer più o meno convincente al momento.

D: Ecco. Per far capire al pubblico, tipo, com’è nata l’idea di questa intervista. Recentemente ho tirato fuori i miei DVD di Queer as Folk, ed ho guardato tutte le cinque stagioni di seguito. Ho finito di guardare il finale pochi minuti prima di questo show.  Sono due anni che ho questo programma, e mi sono detto, perché, dato che ho avuto tante celebrità, perché non andare a vedere cosa sta facendo il cast di Queer as Folk adesso? Quindi, se ci sono fans all’ascolto, so cosa fa Gale oggi. Um, ed ho in programma due trasmissioni di reunion. Una con, uh, Michelle e Thea, che hanno interpretato Melanie e Lindsay. Succederà in questo mese. Ed un’altra con Scott e Peter, che interpretavano Emmett e Ted.  Per cui, voi fans di Queer as Folk, sintonizzatevi su "OnAirWithDouglas.com"  se siete all’ascolto e siete fans.  Um, prima di finire, volevo dirti, Gale, che sei stato parte di uno dei migliori show televisivi di tutti i tempi.  E’ stato rivoluzionario ed ha precorso i tempi; è iniziato più di tredici anni fa. E quel film, quello show ora, mi chiedo come sarebbe stato ai giorni d’oggi con i social media e con il modo in cui la comunità LGBT si è evoluta. Ci sono 14 stati che permettono il matrimonio ora.  Le cose sono così diverse da come erano nel 2000. Um, volevo solo dirti che sono lieto che tu sia stato parte di uno show rivoluzionario, e, uh, che tu sia entrato nelle nostre vite, sai, ogni settimana mentre eri nello show. E fino a che i social media, uh, non me lo hanno fatto notare non sapevo quanto i fans dello show ne siano ancora ossessionati.  Sono ancora presenti, tanti anni dopo.  Lo guardano ancora. Scrivono fan fiction su quello che può essere successo dopo lo show.  Non sapevo ci fosse tutto questo. Com’è per te?  Sono sicuro che la gente ti segue e ti nota ancora? Come è stata questa community per te?

Gale: Um. Bè prima di tutto grazie per le tue gentili parole. E sono felice di sapere che presto parlerai con altri membri del cast. Um, è stato intenso, inizialmente. Um,  mi ha molto ispirato lo show originale creato da Russell T. Davis e la performance di Aiden Gillen sul cui personaggio fu basato il mio. E non ho mai pensato fosse possibile poter fare una cosa simile negli Stati Uniti. Um, ma abbiamo raggiunto un obbiettivo, credo, e nel periodo in cui ci lavoravamo ho potuto rendermi conto ad intermittenza di ciò che accadeva perchè ad un certo punto ha preso vita da solo.  E, uh, credo che avrei dovuto saperlo – ed ero molto nervoso a dover rappresentare la vita di altre persone, vite che si spingevano in profondità ed esploravano un luogo in cui molta gente aveva sofferto, e sofferto molto. Erano morti, erano stati picchiati, feriti.  Uh, hanno dovuto lottare con leggi che non erano gentili con loro. E oggi puoi guardare alla Russia, e vedere quell’estremo. Um, per cui molte persone che, credo, si sono connesse con quello che facevamo noi erano sollevate nel vedersi rappresentate come una valida parte della vita comune. Ed è così strano doverlo dire, perché siamo tutti esseri umani, e ci meritiamo di vivere, vivere come vogliamo, senza preoccuparci di quello che altri credono che la vita debba essere.  Crescendo però io non ho mai sperimentato quella intensità.  Magari attraverso amici, ma non personalmente.  Per cui, senza far diventare questa risposta troppo lunga, um, mi ci è voluto un po’ dalla fine dello show per essere in grado di, tipo, fare un passo indietro ed essere fiero di ciò che avevamo fatto. Capisci?

D: Uh, hum.

Gale: E l’intensità delle reazioni è stata un pò, uh, sconvolgente, mi spiego?

D: Sì

Gale: E’ stato euforico ed incredibilmente divertente. Ed una vera sfida.  E le relazioni che ho instaurato con le persone con le quali lavoravo sono alcune delle più importanti della mia vita, e lo saranno finché morirò. Ma è stata dura guardare le cose in prospettiva. Capisci?  Eppure io, tipo, probabilmente lottavo con il 30% dell’intensità con la quale alcuni degli attori con cui lavoravo, con cui lavoravamo, dovevano lottare. Per cui penso che, sai, per rispondere alla tua domanda, quel responso e l’impatto che ha avuto sulla gente sia il risultato del fatto che la gente ha visto la propria vita rappresentata, o uno specchio di ciò che stavano passando, nel bene o nel male, e di cui non potevano parlare.  E a volte siamo andati bene ed altre male.  Ma penso che il (incomprensibile), e sono molto felice che siamo riusciti, sai, a dar voce alle idee delle persone magari?  Incoraggiarle, ispirarle? Se le fa arrabbiare, con noi o con le idee che cercavamo di rappresentare perché, come attori raccontiamo storie mascherati da altre persone.  E quel progetto, nello specifico, cercava di parlare alla gente di cose svelte e varie, alcune delle quali mi erano famigliari ed altre meno.  E, um, sono felice che ce l’abbiamo fatta, e che abbiamo mantenuto l’energia originale.

D: Sì eccome.

Gale: Si spera, sì.

D: Come dicevo, ho letteralmente appena finito di riguardare il finale di serie, e lo avevo visto solo una volta in precedenza e cioè quando era stato trasmesso la prima volta.  Riguardarlo ora dopo tanti anni, è stato come vederlo per la prima volta, perché è passato tanto tempo. E nella scena finale ci sei tu, che balli da solo, e devo dirtelo. Ho pianto a dirotto, piangevo e basta. Mi ero quasi dimenticato quanto fosse intensa la relazione fra Brian e Justin.  Per cui, uh, è stato , hai fatto un ottimo lavoro. Per cui sono molto, volevo solo dirtelo.  Uh, sono sicuro che te lo dicono spesso, ma sono un fan anche io e volevo dirti, hai fatto un lavoro magnifico. Ed ho visto tutti i tuoi films da allora, ed ora con Thirst; sai, sei un attore adatto a ruoli diversi e puoi fare di tutto.  E, un’altra domanda prima di tornare a Thirst posta da qualcuno. Dave ti voleva chiedere com’è stato lavorare su Desperate Housewives?  Ho sete di risposte.  E’ un Giovedì Assetato.

R: (Ride)

Gale: Um,  è stato divertente. E’ stato molto divertente.  Era un mondo completamente diverso in cui mi sono trovato, e, um,  ed è stato, in modo strano, una delle cose più inusuali che io abbia mai fatto, perché era un format ed uno stile cui non ero abituato.  Um, posso dirti che la prima volta che ho visto Kyle MacLachlan ho quasi perso la testa, perché Blue Velvet mi ha fritto il cervello nel modo più bello.  L’ho visto e (incomprensibile), e non riuscivo a credere di essere nella stessa stanza con lui, e ci parlavo come fosse una persona come un’altra. E poi abbiamo recitato (incomprensibile), e mi tremavano le ginocchia. Per cui quando penso a Desperate Housewives, quella è la prima cosa che mi viene in mente.

J: E’ forte: proprio forte.

D: E’ favoloso.  Uh, Rachel, continua tu.

R: Uh, volevo solo commentare, uh, Douglas, come dicevi, parlando di Queer as Folk e dei fans, siamo molto grati a tutti i fans di Gale sparsi per il mondo.  Sono fans molto devoti, e per una ragione.  Voglio dire, lui è un attore pieno di talento, e tutti i nostri attori hanno dato tanto e si sono applicati nei loro ruoli e nel creare i personaggi.  Sai, questi personaggi si sono evoluti davanti ai nostri occhi sul set. Sono divenuti molto di più di quanto fossero solo sulla carta.  E ne siamo immensamente grati.  Siamo grati a tutti i fans di Gale, e di Josh, e di Melanie, ed a tutti coloro che hanno supportato il nostro 'progetto appassionato.'

D: Yeah, avete un bel gruppo.  Sarà, voglio dire, una volta distribuito, sai, nel circuito dei festival, sono sicuro che vincerete molti premi e riconoscimenti.  Intendo dire che, anche senza averlo visto, già dall’energia che lo circonda e grazie al fatto di averne discusso con voi, so che sarà un successo. Con alcuni corti, è una premonizione, alcuni corti, ne ho visto uno intitolato "Dare" una volta. Un corto di 15 minuti da cui poi è stato ricavato un vero e proprio film.  E’ qualcosa che vedete anche nel vostro futuro, magari?

R: E’ decisamente qualcosa di cui abbiamo parlato. Michael, lo scrittore, ed io, abbiamo quest’idea. Abbiamo un altro film in progetto e lo stiamo sviluppando, ma siamo stati così coinvolti da Thirst e quasi consumati da esso che non vogliamo lasciarlo andare ed è nostra intenzione pensare ad un futuro copione più esteso.

D: Bene, Gale, stessa domanda per te. A parte Thirst, cosa possiamo aspettarci da te, cioè, hai nuovi progetti, stai lavorando ad un film o c’è qualcosa che uscirà nel 2014 di tuo?

Gale: Uh, sto per iniziare a fare le prove per un film che è, um, iniziamo a lavorare la prossima settimana.  Il mio ruolo è – bè non posso dire molto – ma ho un personaggio bravo con le parole, ed è un discepolo di Satana cui piace causar guai.
(Risate in background)

Gale: E, uh, il film è basato sul mito dell’Angelo e del Diavolo.  Che siedono sulle tue spalle. In pratica sono un pappagallo.  (Incomprensibile). E cercano di influenzare una ragazza a fare ciò che loro pensano sia giusto in determinate circostanze. E’ un gioco di moralità, il giusto contro l’errato. E’ una soria di an anti-moralità.  Questo è ciò che faccio al momento. E poi è in uscita un altro film che ho fatto, e che uscirà quest’anno.  Non so quando, ed è The Field of Lost Shoes  - un pezzo storico sulla Guerra Civile – nel quale ho potuto lavorare con uno dei miei idoli, Jason Isaacs. E, um, è uno scorcio tragico e commovente della storia del nostro paese e non è facile parlare di ciò che accadeva allora, ma sono stato felicissimo di lavorare con lui, e spero molto di non aver distrutto il dialetto Irlandese. E, uh...

D: Continua.

Gale: Uh, no, questo è quanto.

D: Quando parlavi dell’altro film, quello del discepolo o cose del genere, mi è tornato il flashbacks di quando sei stato in Gray's Anatomy.  Avevi quella swastika disegnata, avevi quella swastika in tutti e due gli episodi.  E’ stato intenso.  Hai fatto un ottimo lavoro.  Molto intenso. Voglio dire, deve essere stato intenso da interpretare; sicuramente era intenso da guardare.

Gale: Sì, è stato intenso avere una swastika sul petto. E’ grande come un piatto da portata e non ti fa star bene con te stesso, ma devi far finta di essere quel genere di persona, giusto?

D: Sì esattamente. E devo anche dirti che seppure The Secret Circle non ha avuto una seconda stagione, è stato un altro show fenomentale. E tu eri eccellente.  Ho comprato i DVD, e lo riguardo sempre anche su Netflix.

Rachel, volevo ringraziarti per aver reso tutto questo possibile.  E grazie anche alla tua assistente.

R: Grazie a te, Doug, per l’invito e il tuo supporto.

D: E Gale, voglio ringraziare anche te. Sono felice che tu sia stato il primo, uh, ospite di QAF che ho avuto nel mio show.  Sono eccitato perché avrò anche gli altri, e per sapere cosa fanno ora. Volevo dirti, uh, Gale, guardando QAF che ora è nel passato, dove pensi che si Brian Kinney oggi? Dov’è nella vita? Cosa pensi?

Gale:
Oh, uh, credo che sia caduto molto, molto in basso, o salito molto, molto in alto, non c’è via di mezzo.  E, um, spero sia molto in alto, ma ho il leggero sospetto che sia molto in basso.

D: Sì. Uh, è interessante, perché come ho detto prima ci sono molte fan fiction là fuori, e la gente ha preso lo show, e lo ha portato avanti usando la propria immaginazione, ed è interessante.  E sono sicuro che te lo hanno chiesto un milione di volte.  Avete mai parlato di fare un film di riunificazione, o un (incomprensibile) per riportare insieme il cast?

Gale: Uh, non credo di aver sentito nulla di ufficiale. Scott Lowell ed io buttiamo qualche idea qui e lì, sai, e ci sono belle teorie, ma, um, credo sia solo per conoscenza, e perché amavamo il periodo in cui lavoravamo allo show e ci mancano le persone con cui lavoravamo, e ci siamo innamorati dei nostri personaggi e, sì, vorrei sapere dov’è ora Kinney, e, um, penso che a noi tutti piacerebbe sapere dov’è ora quel mondo, sai?  Voglio sapere come vanno le cose per Debbie.

D: (Ride)

Gale: E chi lo sa, sai?

D: Sì, lei era speciale. Scommetto che lavorare con Sharon è stato magnifico, perché lei era, è la mamma che tutti vogliamo. Vorremmo tutti una mamma che, non so, era un po’ troppo presente, ma era la madre che, quando fai coming out da giovane, hai bisogno del suo livello di amore e accettazione dai tuoi genitori. Lei ha fatto un gran lavoro.

Gale: E’ la madre che ti prende fra le braccia e ti stringe e poi ti prende a calci nel sedere, ma se qualcuno ti fa del male lo picchia anche più forte.

D: (Ride) Finisco con questa domanda, Gale. La gente chiede 'Per favore passa più spesso su Twitter.’  (Ride) Sentono la tua mancanza su Twitter, per cui...volevo fartelo sapere.

R: E’ divertente, perché io ho incontrato Gale su Twitter. Molto strano.

J: Davvero?

R: (ride)

D: Dimmi, Rachel, eri fan di Gale? Lo avevi mai incontrato prima?  E come è successo?

R: No, non avevo mai incontrato Gale prima. Abbiamo avuto dei brevi appuntamenti, um, ma solo online. Di persona mai no; no, non avevo incontrato Gale, avevo sentito molte cose su Gale da uno dei nostri quatto produttori esecutivi e da Michael, e poi ho incontrato Gale una volta ed abbiamo iniziato a lavorare su Thirst e lui è entrato nel progetto, per cui, um... Era la prima volta che lavoravo con Gale, ma spero non sarà l’ultima.

Gale: Vero.

D: Bene, grazie a tutti per essere stati qui.  Vi lascio andare, e mi piacrebbe avervi ancora ospiti individualmente o insieme quando uscirà il film, se posso aiutare ancora. Per cui teniamoci in contatto.

Gale: Grazie mille, a tutti voi là fuori che ci state aiutando. Lo apprezziamo molto. Vuol dire tanto. Non sapete... non c’è modo di dirvi... quindi...

D: Prego. Da parte di tutti quelli all’ascolto, prego.

Gale: Ciao Josh, ciao Rachel, ciao Doug. Ciao.

D: Bene, questa è per voi ragazzi, se ci riesco?  Dov’è?  (Inizia la sigla di Queer as folk).  Ecco qui... Spero abbiate gradito la chiacchierata di oggi.




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