Ho visto che nessuno ha descritto la commedia, quindi penso che potrei provarci io. Ad altri spettatori: sentitevi liberi di correggermi se è sfuggito qualcosa dalla mia testa stordita.
Nella vita reale, i Russi inviarono nello spazio alcune cagnoline randagie ed anche altri animali; molti morirono, la più nota fu Laika, il primo animale in orbita attorno alla Terra nel 1957. Nella missione spaziale successiva furono impiegati Belka e Strelka, che sopravvissero, Pchyolka e Mushka, la cui astronave si disintegrò subito dopo il rientro, e Chernushka e Zvyozdochka, le quali volarono in missioni separate con un manichino soprannominato Ivan Ivanovich per far inmodo che non morissero di paura e solitudine come la povera Laika. “Come un Cane Nello Spazio” immagina (suppone) cosa avrebbe potuto succedere a Ivan quando fosse rientrato sulla Terra.
Una donna in bianco somigliante a un Musa, Innovazione, porta Ivan alla vita. Egli ricorda con venerazione i pianeti e le stelle che ha visto quand’era nello Spazio e desidera ripetere l’esperienza diventando un cosmonauta umano. Innovazione mette in contatto Ivan con il Sig. Papers (Documenti), un procacciatore di identità, in modo che Ivan possa avere un passato fittizio e della documentazione dalla quale risulti che lui è uno scienziato Siberiano.Gale era seduto sul palco a destra dall’inizio della rappresentazione sopra uno schedario piuttosto basso volgendo la schiena al pubblico di fronte a una bandiera sovietica, e si è girato quando gli è stato portato Ivan da Innovazione. Teneva in mano un orologio da taschino vecchio stile durante tutta la scena, quasi fosse il Signore del Tempo.
Ivan non invecchiava fisicamente, così ogni dieci anni doveva tornare dal Sig. Documenti per una nuova identità e la “prova” di salvataggio dei dati (?) Il Sig. Documenti lo allena per la prima identità, ripetendo i nomi dei genitori inesistenti di Ivan e la sua città natale Siberiana (questo è l’unico momento in cui Gale parla Russo o usa un accento dopo qualche “Compagno” [tovarish] e “dos vedanyas” [espressione di saluto]). Ivan lavora accanto agli scienziati che lo hanno creato in modo amichevole, ma dopo esser stato testimone di momenti storici di decenni come il primo volo spaziale con umani a bordo di Yuri Gagarin con Innovazione, il Sig. Documenti e un cestino da picnic, si trasferisce in un altro dipartimento nel programma spaziale Sovietico.
Dopo diversi decenni e differenti identità lavorando in diversi dipartimenti per evitare di essere riconosciuto, siamo ai giorni nostri e Ivan desidera andare alla Città delle Stelle per allenarsi a diventare un cosmonauta. La centenaria lunghezza di vita di Innovazione è quasi terminata; quindi chiede ad Ivan di andare con lei, ma Ivan non è pronto a fermarsi. Anche il Sig. Documenti chiede ad Ivan per quanto tempo ancora pensa di continuare ad adattarsi a differenti identità per portare a compimento il suo sogno, ma Ivan non vuole arrendersi. Egli alloggia con gli allenatori di cosmonauti Milena e Gennedy, che sono romanticamente attratti l’uno dall’altro. Ivan viene infine riconosciuto per strada da uno dei primi scienziati degli anni ’60, che muore con l’amico e collega “umano” riconosciuto al suo capezzale, e da Milena e Gennedy, che hanno ottenuto delle foto di Ivan durante gli anni delle sue comparse. Egli confessa alla coppia che è realmente Ivan Ivanovich e finalmente realizza che visitare nuovamente lo spazio non è mai stato il suo destino; quello è il destino di Milena e Gennedy. Il Sig. Documenti gli chiede se vuole tornare ad essere un manichino, ma Ivan rifiuta. Ivan vorrebbe sapere se anche il Sig. Documenti diventerà obsoleto, ma Papers dice che lui avrà ancora posto nel prevedibile prossimo futuro. Rassegnato all’idea di lasciar posto alle nuove idee e innovazioni, Ivan accompagna Innovazione in una luce rossa evanescente.
Gale mi ha ricordato un po’ Jimmy Stewart con la sua magrezza e quegli occhiali da professore, e un pochino del personaggio che orchestrava la trasformazione diJohn Randolph in Rock Hudson nella favola da seconda vita distopica“Seconds” (1966). Era ambizioso, ma non ero totalmente sicura di aver capito cosa stesse cercando di comunicare la scrittrice.Mi è andata meglio con le prime due rappresentazioni. Nella prima, “Ragazze segnate e dipinte”, tre donne che dipingono a mano pannelli d’animazione in un’azienda di cartoni animati negli anni ’50 restano scosse quando una delle loro colleghe è chiamata a rispondere davanti al Comitato Interno per le Attività Antiamericane per aver creato un personaggio umoristico rappresentante un soldato giudicato poco patriottico.
La seconda, “Lockdown”, era un avvincente thriller in cui quattro studenti – un giocherellone (?), la ragazza più bella della scuola, il suo più modesto miglior amico e un ragazzo di quelli che vengono spesso presi in giro – sono in una sala di studio quando la loro scuola viene attaccata da un cecchino tipo Columbine. Dovrebbero lottare o nascondersi – oppure è il momento buono per chiarire i loro sentimenti le cose che hanno fatto nella loro breve vita? C’era veramente il pubblico che stava sulle spine!
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Scritto da StellaDallas - Tradotto da Aldebaraan - Redatto da Marcy