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Gale Harold Parla Del Finale Di Metà Stagione di "The secret circle"

9 novembre 2011

di: Christina Radish
Fonte: collider.com
Tradotto da: Francesca
Redatto da: Marcy

Nel popolare telefilm drammatico della CW The Secret Circle, Gale Harold ha il ruolo di Charles Meade, un potente avvocato che vive nella piccola città di Chance Harbor, Washington. Sua figlia è la dolce teenager Diana (Shelley Hennig), anche lei una strega proprio come il suo affascinante e a volte sinistro padre.

Durante un’intervista per promuovere il finale di metà stagione che andrà in onda il 10 Novembre (lo show tornerà poi il 5 Gennaio, 2012), Gale Harold ci ha parlato di cosa gli piace del suo ruolo, del fatto che sta per arrivare la madre di Charles nello show (interpretata da Stepfanie Kramer), del continuo gioco di potere fra Charles e Dawn (Natasha Henstridge), e di come al suo personaggio piacerebbe essere l’unico a poter decidere delle proprie azioni e decisioni. Ci ha anche parlato del fatto che gli piacerebbe poter interpretare un ruolo comico, prima o poi. Ecco cosa ci ha detto.

Domanda: Visto che questo ruolo è molto diverso dagli altri da te interpretati, puoi dirci cosa in esso ti ha interessato?

GALE HAROLD: Non è solo l’aspetto delle streghe ad essere interessante. Ciò che è interessante è la copertura, non essere ciò che sei in realtà e cercare di farla franca, dato che una delle ripercussioni più probabili delle tue azioni è una lunga sentenza in un penitenziario. E’ questo ciò che è avvincente in termini di drammaticità e per avere qualcosa con cui cimentarsi. Questo è il primo passo. Il contesto è interessante perché è fuori dal comune, ovvio. E’ qualcosa in cui puoi non credere. Io non so se credo nella stregoneria. Magari sì. Non lo so. Ma credo nel fatto che, se vado a casa di qualcuno e gli do fuoco e la polizia mi scopre, andrò in galera per molto tempo e mia figlia resterà orfana, e cose del genere. Per questo motivo, devo fare quanto in mio potere per coprire le mie tracce e devo essere bravo a farlo. Parlando del motivo per cui egli sembra non aver provato rimorso nel bruciare viva Amelia, credo ciò sia dovuto al fatto che il potere che hai in quel momento crea dipendenza. Per me è il sovraccarico di potere che spiega tutto. E’ una persona che cammina per la strada, fa cose molto strane, e combatte la sua dipendenza a tali cose. Non è una posizione facile in cui trovarsi.

Puoi parlarci del fatto che più anziani si uniranno alla storia?

HAROLD: Sta arrivando la madre di Charles, la quale ha dei problemi da risolvere, o da portare all luce così da poterli risolvere in seguito. Litigheremo per 35 secondi, e poi lei se ne andrà. Per cui, sì, arriva ed è incavolata, ma è molto brava a coprirlo. Non sono sicuro se ciò sia correlato agli altri anziani, ma di sicuro rende Charles molto nervoso. In senso esistenziale, lui vuole possedere il tipo di potere che egli immagina abbiano gli anziani, ma non sa come accedervi. In un certo senso, è una specie di complesso di Edipo perché c’è Dawn (Natasha Henstridge), e ora arriva la mamma. Charles non ha una donna nella sua vita eccetto sua figlia, con la quale ha ovviamente un tipo diverso di relazione, ma ciò lo mette in una posizione strana e si ritorna al parallelo con i Greci, il che è sempre positivo.

Continuerà il gioco di potere tra Charles e Dawn?

HAROLD: A me sembra una cosa molto classica. Che il Signore mi perdoni se mi permetto di fare questi due nomi, ma la relazione sessuale tra il restare vivi e l’acquisire potere, che avevano anche Bonnie e Clyde, è ciò di cui si nutrono. Potrebbe essere un casino, o potrebbe funzionare. C’è un lato post-umano, ossia quello soprannaturale, che li rende capaci di fare incantesimi alla gente e controllare ciò che essa dice e pensa. Questo, per me, è molto interessante. La domanda non è solo, “Si fidano l’uno dell’altra?,” ma è “Si fidano della possibilità di fidarsi l’uno dell’altra?” Ora sta diventando un gioco di carte. “Quanto mi piaci? Non lo so. Quanto ti voglio? Non lo so. So che voglio parte di ciò che tu hai, forse gran parte di esso, e, se posso, so che me lo prenderò tutto. Ma devo continuare a farti credere che voglio solo darti ciò che ho.” E’ la dinamica del darti cose mentre ti pugnalo alle spalle.

Come vedi la relazione fra Charles e Dawn? Nasce solo dalla necessità?

HAROLD: Mentre la guardiamo crescere, mentre ci lavoro, ed io e Natasha ne parliamo e recitiamo le scene, rimane sconosciuta. Charles è un novizio. Credo lui abbia un vero potenziale, ma non ha mai fatto nulla. La sua prima grande prova è risultata in un enorme disastro. Credo lui sia spaventato dal potere, ma che ne sia anche molto, molto sedotto. Questo è ciò che lei rappresenta per lui. C’è una linea che non è mai nello stesso posto. Cambia sempre. Lui si barcamena e cerca di rimanere in piedi mentre deve far credere di avere il perfetto controllo, o far finta di avere il controllo. In più, ciò che Dawn ha fatto fare a Charles, uccidere Nick (Louis Hunter), da un punto di vista umano, credo lui lo viva come un enorme tradimento. E’ un f-o-t-t-e-r-e la mente. E’ il peggio che può accadere. Ha ucciso un ragazzo. Lui ha una figlia della stessa età, ma è rimasto in piedi nell’acqua a strangolare un ragazzo ed a guardarlo morire. Vedrà sempre il volto di Nick quando guarda in viso Dawn. Questa è tutta un’altra storia che sta per uscire.

Che tipo di ripercussioni avrà ciò che Charles ha fatto a Jane (Ashley Crow)?

HAROLD: Jane sa che Charles trama qualcosa nel suo cervello, e che lui è da qualche parte nella sua testa. Lei è o abbastanza intelligente o abbastanza forte da usarlo contro di lui. Charles ha fatto un errore e crede sia questo il risultato, ma il risultato invece è che lui viene manipolato dalla persona che subisce. Della serie, “Sì, mi comporto in modo strano. Non è esattamente così che pensavi mi sarei comportata. Sarà una cosa buona o cattiva? Ti sto rendendo ansioso? Riesci a capire cosa succede?” E Charles pensa, “Non sono poi così furbo. Non posso fare tutto questo allo stesso tempo.” E’ una cosa interessante perché apre altre porte, che getteranno almeno Dawn e Charles nel panico e nel caos, il che è sempre un bene. Quando gettano la palla, succedono molte cose strane.

Perché Charles ha potuto uccidere Amelia così facilmente senza alcun problema né senso di colpa?

HAROLD: E’ una domanda molto interessante, e anche io ci penso molto. Forse ne sapremo di più in futuro. Ha qualcosa a che fare con il suo rapporto con Dawn. Questo è un aspetto di ciò che lui ha fatto a Nick. Farlo ad Amelia non è stato brutale quanto far affogare un ragazzo, davanti ai tuoi occhi, ma è più o meno lo stesso. In certo qual modo lo ha fatto, non solo perchè volesse bruciare una persona, ma perchè c’era un patto tra Dawn e Charles che ha portato a ciò. Era lei la forza guida. Sembra quasi come lei fosse al posto di guida e lo stesse portando a fare ciò che ha fatto. Non sto dicendo che a lui non sia piaciuto, in un certo strano modo. Quello è stato il modo per forzare Cassie (Britt Robertson) nel posto in cui loro la volevano. Tutto qui. Lo ha fatto perchè Dawn ha potere su di lui, questo è il punto. Nel momento in cui siamo arrivati a Nick, allora le cose hanno iniziato a disgregarsi per Charles. Del tipo, “Non posso continuare ad essere un maniaco omicida. O magari sì ma, se devo farlo, devo essere io al comando. Devo scegliere tempi e luoghi, e il modo in cui deve morire la gente. Non posso solo dire, ‘Okay, ucciderò quella persona perchè lo vuoi tu.’”

Credi che Charles userà mai la magia su Diana (Shelley Hennig)?

HAROLD: Credo che Charles farebbe cose che la mettessero in pericolo solo se quella fosse l’unica scelta e l’unica soluzione. E’ un dilemma interessante. Lui probabilmente crede che ciò che lei fa sia già troppo, come pensa ogni padre. Dovrebbe essere qualcosa che accade come reazione instintiva e non programmata, oppure sarebbe molto molto strano per lui. Lo farebbe se lei fosse ferita, danneggita, se venisse uccisa, o magari se scoprisse la verità su di lui e ne fosse disgustata. Secondo me, se un padre ed una figlia che sono entrambi streghe, essi debbano confrontarsi con tale realtà, continuando però a guardare la gente che passa loro di fianco in macchina, continuando ad andare al McDonald’s, continuando a guardare la realtà. Il momento sarebbe, “So cosa sono. So cosa sei tu. Ma ora che ne discutiamo, cosa succede? Tu devi sempre andare a scuola ogni mattina.” Questo potrebbe accendere la luce su cose molto difficili da maneggiare.

Ti senti distante dal cast principale, visto che le azioni del tuo personaggio non vengono in contatto con loro?

HAROLD: No, niente affatto. Finchè crea suspanse, tutto ciò che è complicato è attraente. E’ interessante creare un personaggio che nessuno nota, che è periferico ed al di fuori. La sua inclusione nel gruppo è resa possibile proprio dalla sua distanza.

Tutti ti conoscono per i tuoi ruolio drammatici, ma ti piacerebbe fare una commedia?

HAROLD: Certo che mi piacerebbe. Lo adorerei. Non viene considerato nel mio stile, e il viaggio nella recitazione ti deve portare a rompere con questi preconcetti, per cui lo scopriremo. Ho fatto una cosa molto divertente la scorsa notte, ma non posso dirti cosa.




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