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Vita d’attore – Rincontrando Gale Harold

7 giugno 2010

di: Bill Biss
Fonte: ragemonthly.com
Tradotto da: Robin
Redatto da: Marcy

Milioni di spettatori sono stati affascinati da Gale Harold, l’attraente e magnetica star dell’innovativa serie targata ShowTime chiamata Queer As Folk.

Il telefilm è durato cinque stagioni ed è stato una pietra miliare nella storia della televisione per il suo sguardo realistico, umoristico e molto sessuale sugli stili di vita e le amicizie di un gruppo di uomini gay.

Sono passati cinque anni dalla fine di Queer As Folk. Eppure lo show conserva ancora la sua popolarità attirando un nuovo pubblico in tutto il mondo.

Per tutti gli uomini gay, Harold continua a qualificarsi come l’altra metà della coppia gay televisiva preferita, per il ruolo di Brian, in opposizione a Randy Harrison nei panni di Justin, in Queer As Folk.

Dal 2006, Gale Harold ha portato avanti una carriera di successo come attore che ha lavorato sia in tv che nei film, bilanciando nel mezzo con importanti ruoli teatrali.

The Rage Monthly vuole fare nuovamente luce su quest’intelligente, articolato e considerato attore ed sapere qualcosa in più sui suoi progetti, i suoi ricordi riguardo l’esperienza di essere parte di un telefilm così riuscito e i suoi pensieri sulla professione del recitare, in quanto in relazione col suo mestiere.

A Gale Harold e Jennifer Beals sarà reso omaggio per il loro contributo all’esperienza LGBT per i loro ruoli in Queer As Folk e The L Word il 5 giugno, alla celebrazione del Galà 2010 del The Center Orange County.

Sia sul palco in recenti produzioni di due opere di Tennessee Williams che nel cast d’eccezione in tv per Desperate Housewives e CSI: New York, come fa Harold a sentire di essere cresciuto come attori negli ultimi anni?

“Beh…E’ un processo di crescita costante. Dipende dal tipo di ruoli che stai interpretando e se reciti dal vivo oppure di fronte alla macchina da presa. Ma sai, anche dal solo studio. E’ difficile guardare più indietro di un paio d’anni ed affermare questo o quello ‘è o non è cambiato’, ma ho recitato il mio primo ruolo di fronte ad un pubblico reale cantando e suonando la chitarra [in Orpheus Descending], che è stato terrificante, quindi…Si è trattato certamente di una cosa nuova.

Gale Harold ha molta familiarità col drammaturgo Tennessee Williams. Ha recentemente recitato nei panni di Valentine nell’Orpheus Descending, ed anche nel ruolo del Dr. Cukrowicz in Suddenly Last Summer. Harold spiega cosa lo cattura del lavoro del Williams drammaturgo.

E’ molto semplice. Le opere sono così straordinarie. Vanno oltre ogni normale osservazione o convinzione di una passione. Hanno così tante venature di linfa, se può essere un modo per descriverle. Mi piacerebbe interpretare qualsiasi cosa lui abbia scritto.

Sarebbe un onore perché lui è sceso più in profondità ed è stato più rivelatore di molti, in un’epoca in cui non era molto sicuro esporsi così. E l’ha fatto in modo così lirico e meraviglioso che trapela al lettore o ad un pubblico, e il suo messaggio continua a ripresentarsi a lungo in seguito.”

L’impatto del suo ruolo di Brian in Queer As Folk ha avuto un effetto duraturo sul pubblico LGBT. Nel chiedere a Gale di ripensare allo show, lui condivide uno dei ricordi più vividi di quel periodo della sua carriera.

Ce ne sono così tanti. Ci sono centinaia di ricordi specifici ma credo che in termini di memoria generale che ritorna…E’ il come sia stato invigorente lavorare su quel ruolo. E’ stato spaventoso per me intraprendere quella parte perché avevo visto Aidan Gillen nell’originale di Russell T. Davies.

Sono contento di averlo fatto ma era una performance così forte, volevo presentare qualcosa che potesse reggere il confronto. Il personaggio e la rappresentazione erano così audaci…Avevo bisogno di lasciare che tutto avvenisse naturalmente e provare ad essere sempre onesto. E’ una delle cose che ricordo davvero. Provare a saltare dal ponte nel vuoto…Capisci?

E’ stato anche incredibilmente divertente e stimolante. All’inizio era un po’ toccata e fuga poiché dovevo fare delle scelte e non permettere al mio nervosismo o all’istinto di auto-correzione di influenzarmi. Mi era molto chiaro che stavo affrontando una responsabilità molto grande, ma non volevo che mi arenassi nel tentare di fare ‘la cosa giusta’.

Non volevo essere all’altezza di una serie di aspettative che sarebbero state irreali per la vita che il personaggio stava conducendo. Lui [Brian] rappresentava una dinamica di realtà sociale e di questioni che andavano onorate. Molti degli artisti che amo, hanno o hanno avuto un segreto ed è molto difficile rivelare il segreto in modo nuovo. Capisci cosa intendo?

Harold non ha sempre sognato di fare l’attore quando era più giovane. Lui spiega,”la mia storia è che non ho cominciato sognando di fare l’attore. Ho sempre considerato lo scrivere opere teatrali come una faccenda letteraria.

Leggevo commedie ma non ho visto spettacoli teatrali, da bambino. Non sono cresciuto in teatro, non è il modo in cui sono stato allevato. Quando c’è stata quella sorta di cambiamento e ho iniziato a studiare cosa fosse davvero…Il metodo di raccontare un personaggio, ho studiato per tre anni proprio prima di sostenere un’audizione.

Non è stato come vendere gelati e poi il momento successivo essere in televisione…Sai? (risata). Mi sono trasferito a Los Angeles e sono stato fortunato nell’incontrare persone veramente grandi e ho iniziato a studiare. Tutto si è sviluppato molto naturalmente. Sono stato molto fortunato.

Non solo nell’ottenere un’opportunità ma per essere stato in grado di lavorare con persone che amavo e rispettavo davvero, che sono state buoni insegnanti per me.

Domandando a Harold del recente articolo su Newsweek di Ramin Setoodeh, gay dichiarato, nel quale lo scrittore mette in dubbio la capacità degli attori gay di recitare ruoli etero (Sean Hayes, uno su tutti), Harold interviene dicendo “Penso sia stata una pessima mossa, ed anche un po’ strano per qualcuno che dovrebbe supportare i suoi compagni lanciare una frecciata del genere.

Comunque, si spera che imparerà la lezione quando andrà a scuola di “Glee” e capirà le cose meglio. Criticare Sean Hayes, che ha una carriera molto affermata sul palcoscenico e sullo schermo. Citare qualcuno che ora è un attore di successo, allo scoperto, impegnato e sparare a zero su di lui su Newsweek sembra solo una cosa futile, non trovi?

Gale ci offre un ulteriore ricordo di Queer As Folk che ancora lo tocca profondamente oggi, riguardante l’attrice Sharon Gless. “C’è una scena che Sharon ed io abbiamo girato nel mio loft, fumando uno spinello. E’ probabilmente una delle scene che preferisco di più. Sento sia uno dei momenti d’interpretazione migliori che ho realizzato nel telefilm.

E’ un momento in cui Brian è così solo! Riesce in realtà ad insinuarsi in qualcuno in un modo basato solo sull’amore, sai? Ha a che fare con quello che non ha avuto dalla sua stessa famiglia; riesce a riceverlo dalla madre del suo migliore amico. Penso sia una cosa magnifica. Della serie come la vita sia molto più spesso che non.

A volte dobbiamo accettare amore dove lo troviamo. E’ stato fortunato ad avere Michael [l’attore Hal Sparks] come amico e poi ad avere la madre di Michael, Debbie [Sharon Gless], a dargli dell’affetto. Non ne ha ricevuto molto nella sua stessa casa.

L’intero cast di Queer As Folk ha contribuito così tanto all’esposizione e alla visibilità di gay e lesbiche in tv. Gale Harold descrive l’impatto di essere nello show ed afferma, “Credo che come insieme, o come produzione, qualsiasi sia il tuo orientamento sessuale…Se ti è capitato di vederlo, la speranza è che ti sia piaciuto (risata)”.

“Innanzitutto, è stato una sorta di biglietto da visita o di annuncio. E’ qui che per me diventa difficile perché non voglio mai fare la parte di chi si vanta da solo.

Le storie sono state raccontate da questi personaggi che hanno vissuto le proprie vite e a noi, in qualità di attori, è stata solo data la possibilità di rappresentarli. Le persone che hanno visto il telefilm e sono state capaci di relazionarsi alle storie e ai personaggi ci hanno contattato un sacco.

Molti giovani che ho incontrato lì, erano molto felici ed emozionati di avere l’opportunità di guardare una storia che era come la loro. Ribaltare le cose e riuscire a trovare te stesso o una parte di te, i tuoi sogni o le sofferenze attraverso cui sei passato…Eravamo molto grati di essere parte di questo.



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