18 novembre 2010
di: Metro Source
Fonte: metrosource.com
Tradotto da: Francesca
Redatto da: Marcy
Parlaci un po’ di Julian.
Julian è un professore di legge. Insegna in una classe pre-legislativa ed è lì che incontra il personaggio di Marti, ma non la prende seriamente perché – per quel che ne sa lui – chi studia legge non può essere una cheerleader.
Diresti che questo è un personaggio un po’ più cerebrale per te?
Tutti i miei personaggi sono cerebrali; è solo che nessuno lo sa.
Okay, diciamo allora che è un po’ più cinico?
Credo sia questa la sfida, perché anche io sono leggermente cinico. Mi riesce facile e credo che anche lui abbia un po’ di cinismo, ma non voglio che questo fermi la sua storia. Capisci cosa intendo? Non voglio che tutto ciò mi impedisca di fare emergere altri lati di lui. Penso che il suo cinicismo ed il suo idealismo creino un mix perfetto.
Allora è un cinico idealista.
Questo è un bel modo di definirlo. E credo che, per lui, qualcuno che ha una borsa di studio come cheerleader non possa essere sulla sua stessa lunghezza d’onda.
C’è la possibilità di una storia d’amore tra Julian e Marti?
Le persone che si confrontano e che litigano per una ragione qualsiasi, saranno necessariamente avvicinate dalle circostanze che condividono, dal fatto di stare nella stessa stanza ancora e ancora. E se hanno gli stessi interessi ci sarà sempre la possibilità che scocchi una scintilla. Il romanticismo è parte del dramma e parte della vita, ovviamente, ma non ho idea di come si svolgeranno le cose.
Cosa provi ad essere di nuovo parte di una serie televisiva?
E’ bello. E’ bello lavorare ed avere materiale che ti interessi – nel senso che questo è un personaggio molto diverso per me.
Tu hai avuto un serio incidente di moto nel 2008 che ti ha tenuto lontano dal lavoro per un po’. Come stai ora?
Sono perfettamente perfetto. In realtà, sono perfetto al 99,9%. Sono stato molto fortunato. E’ bello sapere che puoi sopravvivere ad una piccola interruzione del tuo benessere e tornare indietro.
Quanto è stata lunga la tua convalescenza?
Mi sono rimesso piuttosto velocemente. Più o meno ho recuperato le funzioni normali nel giro di tre mesi, ma… ho dovuto giocare un bel po’ di trucchi con la mente e con me stesso per testare le mie funzioni cognitive e la mia memoria, per accertarmi che non avrei avuto vuoti. Se sei un attore, devi poter mandare a memoria un sacco di materiale, e poi devi riuscire a lasciarlo andare; quella era la mia maggiore preoccupazione. Salire su un palco e venir colpiti da una luce: come avrei reagito? Quale sarebbe stato il mio equilibrio?
L’incidente ha influenzato il tuo modo di recitare?
Credo decisamente che lo abbia cambiato. Non sono così presuntuoso da dire che lo ha migliorato ma, sia che lo abbia fatto o meno, credo sia normale che un evento del genere, così emozionale, influenzi le tue emozioni per tanto tempo… alcune cose ora mi fanno arrabbiare più facilmente che in precedenza ma, d’altro canto, sono più comprensivo ed accomodante. E’ un dono ed una benedizione al tempo stesso. Forse deriva dal fatto di aver compreso che la nuova parte della tua vita è nata dal fatto di essere sopravvissuto, e dalla paura che tutto questo ha comportato. Magari tutto ciò mi si è impresso nelle ossa e nel cuore e, si spera, si riflette ora sulla mia performance.
Non possiamo esimerci dal parlare di Queer as Folk. Cosa ti rimane dello show?
Ero terrorizzato dal fatto di dover prendere una posizione politica e sessuale così netta. C’è sempre, nella mia mente, una sorta di esitazione nel parlare, come Gale Harold, di un uomo di nome Brian Kinney, che io ho interpretato, per il modo in cui egli si accosta alla società e alla comunità gay.
Sembrava, al tempo, che le persone non riuscissero a distinguere fra Brian e Gale. Il fatto è questo: Quando sei un attore e vieni lanciato da giovane… quando è iniziato lo show io avevo appena compiuto i 30 anni… nessuno mi conosceva e questo in certo qual modo è stato fantastico per lo show perché vedi una persona per la prima volta, e lui interpreta un personaggio, per cui diventa più credibile per te. Ciò che lo show mi ha portato è avere molte persone che sono venute da me nel corso degli anni e mi hanno ringraziato per aver dato loro un personaggio da guardare e con cui identificarsi. Ci si sono rivisti. E’ una cosa che ti colpisce molto. Ha un gran significato, e ti spezza il cuore, e ti ispira, ma… è una grande responsabilità ed io volevo farlo bene.
Esclusive di metrosource.com, altre rivelazioni di Gale Harold:
Come il suo personaggio di Hellcats si rapporta ai bugiardi…
Non può fare a meno di notare che si rapporta con dei bugiardi; è a contatto con ogni tipo di ciarlatano. Ma crede ancora che la giustizia ed i problemi sociali siano la cosa più importante e lui ha la responsabilità di interessarsene perché ha accesso ai tribunali ed al potere che c’è lì.
Sul fatto che imparare sia eccitante…
Mi ricordo di quando ero uno studente ed ero a contatto con molte persone che mi stimolavano la mente ed erano così fantastiche, sai? E pensavo, “Ecco cosa voglio essere.” E’ molto, molto seducente. Penso che quando guardi due persone in quella situazione è ovvio che la tua mente vada in quella direzione.
Sulle insidie che si nascondono dietro ad una storia d’amore del suo personaggio con una studentessa…
Credo che l’ultima cosa che farebbe sarebbe compromettere la sua posizione facendo qualcosa di inappropriato. Non vuole mettersi in quella posizione, ma soprattutto crede che gli studenti siano un suo carico ed è sua responsabilità assicurarsi che stiano bene, e che imparino. Non farebbe nulla per minare tutto ciò. D’altro canto, però, chi lo sa? Per un dramma, queste potrebbero essere circostanze perfette per fare andare tutto male.
Sul fatto di recitare personaggi con facce da poker…
Non voglio risultare come un cinico monotematico; non voglio risultare troppo distante, per cui trovo dei punti di connessione fra me e il personaggio… molti dei personaggi che ho interpretato avevano “facce da poker” ed erano sempre un passo avanti. Sembrano sempre saperne una in più di tutti gli altri e tu non riesci ad afferrarli. Penso davvero che con Julian, essendo egli un accademico ed un insegnante, tu debba sentire e capire ciò che ti dice senza risultare troppo ovvio. E’ la chiave di questo ruolo.
Sulla responsabilità di interpretare Brian Kinney…
Volevo fare la cosa giusta. E quel sentimento aumentava mentre lo show andava avanti. Io non ero parte di quel mondo, ma era mia responsabilità rappresentarlo. E la cosa più importante con Brian era che era fantastico interpretarlo perché a lui non importava cosa gli altri pensavano di lui. Doveva trovare il modo di sopravvivere. “Io vivrò la mia vita così, e tu puoi prendere o lasciare. Non mi importa.” E lui lo adorava! Amava sentirsi così. I primi due anni mi ha spaventato a morte. Non pensavo di essere capace di mostrare com’era.
Tom e Lorenzo: E’ lo stesso anche ora?
Ora sto iniziando a credere di avercela fatta. Credo di poter dire che ciò che ho fatto è stato onesto e buono. Ci ho provato onestamente, ma non mi sento a mio agio nel dire, “Sì, ci sono riuscito.”