22 Ottobre 2006
di: Michael Buckley
Fonte: playbill.com
Tradotto da: Chiara
Redatto da: Marcy
Gale Harold, l’attore nato ad Atlanta, ma cresciuto a Decatur, Georgia, ha guadagnato la propria fama grazie al ruolo di Brian Kinney nella serie televisiva della Showtime “Queer As Folk” (2000-2005), ed è poi apparso nel ruolo di Wyatt Earp in due episodi del serial della HBO “Deadwood”, e in seguito ha interpretato l’agente dell’FBI Graham Kelton nei primi 7 episodi della serie della FOX “Vanished”.
Quando gli viene chiesto se Queer As Folk, la “a volte” controversa serie che tratta le quotidiane sfide che devono affrontare un gruppo di amici gay e lesbiche, l’alquanto diffidente per le interviste Harold afferma “E’ stato ricco di differenti esperienze. Lavorare con il cast, i registi e spingermi verso luoghi in cui non mi aspettavo di essere è stato molto positivo, difficile e spaventoso allo stesso tempo. Sono davvero grato di aver potuto provare questa esperienza. Mi ha aperto alcune porte. Nell’insieme, è stato molto positivo.”
“Interpretare Wyatt Earp in “Deadwood”, afferma Harold, “è stato fantastico! Lavorare con David Milch (creatore e sceneggiatore) e gli altri attori, e ogni persona in quello show è stato davvero tonificante. Non saprei con quale altra parola descriverlo. L’ho adorato! Non volevo lasciarlo.”
Alcune settimane fa, il suo personaggio in “Vanished” è stato ucciso, o almeno così è sembrato. “Gli hanno sparato. Tre volte, nel petto, con una pistola 9mm. Così dobbiamo supporre che le sue chances siano ben poche.” [ride]. E così è senza dubbio fuori dallo show? “Sto senza dubbio recitando in questa rappresentazione,” afferma Harold. Così, il personaggio non è destinato a rimettersi. “E’ un punto interrogativo che potrà sempre cambiare tra qualche tempo.”
“Non sono propriamente interessato alla televisione di per sé.” spiega, “Sono stato davvero fortunato, da attore che soffriva la fame, ad avere un ruolo importante, che mi ha offerto molte opportunità. Ma a causa del modo in cui la televisione funziona, e del modo in cui viene sfruttata dalle persone che la creano, all’improvviso arrivi ad un punto in cui dici “E’ qualcosa di cui vado fiero”, oppure “Preferirei non parlarne” la risposta è sempre una delle due”.
Harold ammette “Sono davvero felice di essere fuori da L.A.
per un po’, e ancora più felice di essere a New York, e di
lavorare su qualcosa per cui mi sento davvero eccitato e in sintonia.
Credo di avere una sorta di affinità con l’opera di Williams,
perché sono cresciuto al sud, ed in condizioni simili a quella
raccontate da Williams.” “Essere qui, lavorare in
questa produzione insieme a Blythe Danner, Carla Gugino e Mark Brokaw
(il regista), e per il Roundabout. Queste sono le cose su cui mi voglio
focalizzare.
Sto davvero lottando per poter continuare ad avere l’opportunità
di lavorare qui. Questo è ciò che mi importa in questo momento.”
In precedenza, a N.Y., è apparso insieme a George Morfogen nella
produzione teatrale Off Broadway del 2000 “Uncle Bob”.
Harold cita i nomi degli spettacoli nei quali è comparso fuori
da New York: "Long Day's Journey, 'Tis a Pity She's a Whore,
Cymbeline, The Misanthrope, Me and My Friend… Sono piuttosto sparpagliati
nel corso degli scorsi 10 anni, perché sono stato in una serie
tv per 5 anni."
Ha un blocco (psicologico) nel suo attuale ruolo? “Non del
tutto. E’ un ruolo interessante. Una sorta di gioco della memoria,
ma allo stesso tempo un prova psicologica che sembra attraversare chiaramente
le linee tra i personaggi e la rappresentazione di un’archetipo.
Non sono del tutto sicuro di ciò che stia succedendo. Il dottore
è senza dubbio il filo conduttore tra le forze in gioco tra Mrs.
Venable [Danner] e Miss Catherine [Gugino].”
“A questo punto, gli altri personaggi mi sono molto più
chiari del mio. Questo rappresenta l’azione della natura del dramma.
Il dottore non capisce la situazione perchè non ha tutte le informazioni.
Lui impara mentre il pubblico stesso impara. E’ una specie di occhio
sulla piece."
Ha fatto ricerche sul suo personaggio? “Sì, l’ho
fatto. Ho fatto ricerche sulla storia della lobotomia, e su come si sia
fatta strada dall’Europa agli USA, e i retroscena dei paziente che
erano candidati più di frequente a subirla. Sembra che la storia
sia - se non strettamente autobiografica - sicuramente ispirata dall’esperienza
di Wiliiams con la sorella (che subì una lobotomia), e dalla sua
esperienza con l’analisi. Il personaggio del dottore è interessante
perché è sia uno psicoterapeuta che un chirurgo.”
Montgomery Clift ha interpretato il Dr. Cukrowicz nel film del 1959, il
cui cast comprendeva anche Katharine Hepburn e Elizabeth Taylor. Harold
ha visto “Parti del film, tanto tempo fa, ma non mi sono messo
a rivederlo perché buona parte è stata estrapplata per l’adattamento
teatrale.
Volevo concentrarmi sulle situazioni sulle quali stavo lavorando. Mi piace
guardare le performance di altri attori in suoli dei quali potrei essere
interessato, o potrei avere l’opportunità di interpretare,
ma quell’adattamento (la sceneggiatura accreditata a Gore Vidal
e Williams) aveva un sacco di … che non sono nella versione teatrale.”
Originariamente una rappresentazione da un unico atto, “Suddenly…” scorre senza interruzioni per 90 minuti al Laura Pels. E’ la prima volta che Harold lavora insieme alle sue co-protagoniste e al regista. “E’ un’esperienza che mi sta arricchendo molto — il lavoro che sto svolgendo è incredibilmente buono.” I suoi incontri precedenti con le opere di Williams includono ruoli in “Sweet Bird of Youth”, e ha "lavorato su Brick" (Cat on a Hot Tin Roof). "La maggioranza delle sue opera mi sono familiari. Ma è la prima volta che ho potuto osservare da vicino questa.” Harold confessa, "Sono una cattiva intervista, perchè voglio sempre essere totalmente onesto (sincero), ma allo stesso tempo sono assolutamente paranoico. Lo si può vedere dai miei silenzi. [Ride] Voglio lavorare su cose che abbiano realmente significato per me. Questo è stato uno dei migliori autunni della mia vita, da molto tempo a questa parte."